"Nome d'arte di Constance Frances Marie Okelman, attrice statunitense. Bellezza piccante e dal fascino torbido, al cinema comincia con piccoli ruoli, facendosi notare come donna fatale e perversa nel melodramma I cavalieri del cielo (1941) di M. Leisen. Con A. Ladd costituisce una coppia di grande successo nel noir statunitense a partire da Il fuorilegge (1942) di F. Tuttle, dove perfeziona un personaggio di dark lady infida e calcolatrice, il volto metà nascosto da una cascata di capelli platinati a suggerire la doppiezza del suo carattere. Se il pubblico ama vederla commettere azioni riprovevoli (La chiave di vetro, 1942, di S. Heisler; La dalia azzurra, 1946, di G. Marshall, entrambi ancora al fianco di A. Ladd), L. si dimostra anche efficace commediante, prima in I dimenticati (1942) di P. Sturges, poi, soprattutto, in Ho sposato una strega (1942) di R. Clair, maliziosa strega reincarnata che fa perdere la testa a un posato uomo politico. Già sul finire degli anni '40 la sua carriera è in declino, anche per colpa di una vita privata tumultuosa, inquinata dalla passione per l'alcol. Caduta in miseria, ritorna brevemente su set di serie B nei primi anni '70."